venerdì 21 dicembre 2012

Relitti abbandonati del lago d'Aral


Relitti abbandonati del lago d'ARAL


ftweb,relitto lago d'aral



                    “Il lago d’Aral è vittima di uno dei più gravi  disastri  ambientali provocati dall’uomo. L’evento è stato tra l’altro definito dal politico statunitense Al Gore, nel suo libro Earth in the balance, come il più grave nella storia dell’umanità.”

L’URSS dichiarò di voler correggere “un errore della natura”: l’esigenza di acqua per irrigare i terreni, adibiti alla coltivazione del cotone era considerata prioritaria, tanto da giustificare una così radicale modifica ambientale. Ancor oggi l’Uzbekistan è uno dei maggiori produttori di cotone (c’è una specie di servizio di leva nel periodo della raccolta, tutto il paese viene mobilitato), ma buona parte del paese è diventato desertico e la zona intorno a ciò che rimane del lago ha una salinità così elevata da impedire alla vegetazione di crescere, tranne pochi arbusti e qualche serpente nulla vive più in quello che era il lago e le polveri tossiche si spargono ovunque grazie alle frequenti tempeste di sabbia.
Negli ultimi anni la situazione pare in stallo, Uzbekistan e Kazakistan stanno cercando di mantenere i due laghi formatisi dal prosciugamento dell’Aral, ma se da un lato si cerca di rivitalizzarli è anche vero che oramai l’economia dei due paesi non può prescindere dalle coltivazioni, senza contare le numerose centrali elettriche sui suoi due immissari: Syr Darya e Amu Darya (l’antico Oxus attraversato da Alessandro Magno). La situazione parrebbe di equilibrio per i due laghi neoformati, mentre per il resto degli acquitrini il destino è segnato. Di recente il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, visitando la zona, ha descritto il fenomeno “Uno dei disastri più scioccanti del pianeta”.
Altri laghi nel mondo stanno iniziando a subire un destino analogo, in particolare il lago Ciad in Africa centrale, il Salton Sea nella California meridionale ed il lago di Urmia, il terzo più grande lago di acqua salata del pianeta in Azerbaigian occidentale a circa 600 chilometri a nord-ovest della capitale iraniana Teheran.
L’importante lezione dell’Aral non sembra esser stata appresa dai governanti di mezzo mondo, porre in secondo piano l’ambiente può portare ad un vantaggio economico solo nel breve termine, nel lungo periodo gli svantaggi superano di gran lunga i vantaggi.


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Se volete approfondire:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lago_d%27Aral
http://ambiente.liquida.it/focus/lago-d-aral-enorme-distesa-di-sabbia/
http://www.ecologiae.com/lago-daral-distesa-sabbia/14858/
http://blog.panorama.it/foto/2011/05/25/iran-cera-una-volta-il-grande-lago-salato-di-urmia/

Video documentario del lago ARAL


 
 
 
 

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