lunedì 23 giugno 2014

Scomparso cargo Russo "Arctic Sea"

 
MOSCA - La Marina russa continua a cercare l'Arctic Sea, il cargo scomparso il 28 luglio col suo equipaggio di 15 marinai russi. Quattro navi della Flotta del mar Nero sono attivamente alla ricerca, in cooperazione col Centro statale di coordinamento per il salvataggio in mare e con le organizzazioni internazionali competenti.
Il presidente russo Dmitri Medvedev aveva incaricato due giorni fa il suo ministro della Difesa Anatoly Serdyukov di «prendere tutte le misure necessarie e, se ve n'è bisogno, liberare» il cargo battente bandiera maltese armato dalla compagnia finlandese Solchart.
L'Arctic Sea potrebbe essere rimasta vittima di una nuova forma di pirateria in acque europee, ritengono alcuni esperti, dopo che l'ultimo contatto con il servizio di guardia costiera, nel Canale della Manica risale al 28 luglio.
«Se dovesse venire accertato l'atto criminoso, sembra che abbia seguito un nuovo modus operandi», ha spiegato Graeme Gibbon-Brooks intervistato dalla rete satellitare Sky News: secondo quanto riferisce l'Interpol infatti un gruppo di uomini armati e mascherati sarebbe salito a bordo del cargo lo scorso 24 luglio, affermando di appartenere all'unità antinarcotici e rimanendo sulla nave per circa 12 ore, dopo aver picchiato e legato l'equipaggio. Ma ci sono perplessità su questa ricostruzione. Secondo Pottengal Mukundan, direttore dell'International Maritime Bureau di Londra, è impossibile che dei pirati possano aver assaltato una nave in acque europee, per darsi poi alla fuga su un gommone e sparire nel nulla. «Non è - ha spiegato - il tipo di area in cui i pirati possano avere modo facilmente di operare».
L'«Arctic Sea», battente bandiera maltese, imbarcava un carico di legno finlandese del valore stimato di 1,16 milioni di euro: l'ultimo contatto visivo con la nave risale al 30 luglio scorso, al largo di Brest; nelle comunicazioni radio di due gironi prima non era stato ravvisato nulla di sospetto o insolito.
Fatto sta che da allora della nave non c'è traccia. Mark Clark dell'Agenzia della guardia costiera britannica, ha detto che il suo ufficio è «estremamente curioso» di sapere quanto è accaduto alla nave. «Non c'è guardia costiera che io conosca che ricordi qualche avvenimento di questo tipo», ha affermato. Dal canto suo, il comandante della Marina portoghese Joao Barbosa ha negato che la nave sia mai entrata nelle acque territoriali lusitane.
L'ipotesi pirateria non convince Viktor Voitenko, direttore della rivista marittima russa Sovfrakht, citando fonti del ministero della Difesa russo. Piuttosto, secondo l'analista, l'equipaggio potrebbe essere finito nelle mani di una qualche mafia. «Io credo - ha dichiarato - che potrebbe esere legato a un tentativo di trasportare segretamente merci e che qualcuno ha interesse che questo cargo non arrivi a destinazione».
Una sola cosa a questo punto sembra certa: la nave attraccata nel porto basco di San Sebastian non è l'Arctic Sea. Ieri un blogger finlandese aveva sostenuto che nel porto spagnolo aveva attraccato una nave che per dimensioni appariva essere simile alla nave con l'quipaggio russo, ma le autorità portuali hanno rapidamente smentito la notizia
http://esteri.diariodelweb.it/esteri/articolo/?nid=20090814_100261

Il cargo mercantile "TK Bremen" arenato



Si era incagliato su una spiaggia della Bretagna e perdeva carburante: ci sono volute due settimane e 40 uomini al lavoro giorno e notte per smantellare la carcassa

Il cargo mercantile TK Bremen è stato rimosso. La nave si era incagliata il 16 dicembre scorso durante una tempesta sulla costa della Bretagna meridionale e stava perdendo carburante. La nave batte bandiera maltese ed è lunga 109 metri. Le operazioni di smantellamento erano iniziate il 7 gennaio. Ci sono volute due settimane e 40 uomini al lavoro giorno e notte per rimuovere la carcassa dalla spiaggia, con un costo complessivo tra gli 8 e i 10 milioni di euro. L’area contaminata dalle sostanze inquinanti fuoriuscite dalla nave era stata precedentemente pulita da 250 persone. Le 2.000 tonnellate di acciaio sono state tagliate con la cesoia idraulica di una gru fatta arrivare appositamente dall’Olanda e il motore (10 tonnellate) è stato estratto intero dalla carcassa per evitare ulteriore inquinamento.

" Wisdom"La nave arenata a Mumbai


 La MV Wisdom è una vecchia nave merci dello Sri Lanka e sta diventando un'attrazione

Una vecchia nave merci singalese, la MV Wisdom, si è arenata un paio di giorni fa a quattro chilometri dalla costa indiana, di fronte alla Juhu Beach vicino Mumbai. Mentre veniva trainata da Colombo (Sri Lanka) verso Alang (India), dove doveva essere rottamata, «forti piogge hanno sciolto le cime che la fissavano al rimorchiatore» dicono sull’Economic Times, e la nave è andata alla deriva fino ad arenarsi nel banco sabbioso. Fortunatamente non conteneva carburante, quindi per il momento non dovrebbero esserci rischi ambientali, ma gli attivisti si sono mobilitati per richiederne la rimozione immediata. The Times of India riporta la dichiarazione dell’ambientalista Hansel D’Souza: «La nave dovrebbe essere spostata il prima possibile. Non vogliamo affrontare la possibilità che le autorità siano costrette a demolirla qui.»
Intanto, in due giorni, la MV Wisdom è già entrata a far parte del panorama della spiaggia, incuriosendo bambini e bagnanti che si affollano sulla riva per guardare la nave, ormai vera e propria attrazione turistica: molti ambulanti si sono attrezzati per vendere cibo sulla Juhu Beach
http://www.ilpost.it/2011/06/14/nave-merci-india/
 

Disastro Containerschip "M/V Rena" 5 ottobre 2011





Containerschip RENA

Mare delle Andamane (fino al 24 novembre 2010)
Zim America (fino al 12 marzo 2007)
Mare delle Andamane (fino al 2007 gen 29) - operatore: ZIM
Bandiera: Malta
Numero IMO: 8806802
MMSI: 636014911
Nominativo: A8XJ7
Attuale bandiera: Liberia
Casa porto: Monrovia
Società di classe: American Bureau Of Shipping
Costruttore: Howaldtswerke Deutsche Werft Kiel, Germania
Attuale proprietario: gruppo fratelli Ofer Herzliyya, Israele
Proprietario sotto il mare delle Andamane nome: ZIM Integrated Shipping
Manager: Gestione nave Ciel Atene, Grecia
Noleggiata a: Costamare Inc
Pescaggio: 9,6 m
Destinazione: Tauranga, Nuova Zelanda
ETA: 2011-10-05 13.00
Velocità registrata (Max / Media): 17,7 / 17 nodi
Velocità di marcia: 21 kn
Motore principale: 8RTA76
1240 KW, 8 cylidners, Cegielski Poznan - Polonia
Anno di costruzione: 1990
Tipo avvenga: nave porta-Container
Scafo: Carico asciutto, doppio
Capacità massima di TEU: 3351
Stazza lorda: 37.209 tonnellate
Peso morto di estate: 47.230 tonnellate
Attrezzatura di movimentazione: (swl 6,1 tonnellate)
LOA (lunghezza complessiva): 235 m
Fascio: 32m
l prologo al disastro..--una perdita acuta
PROLOGO AL DISASTRO
MV Rena è una nave di container TEU 3.351 proprietà la compagnia di navigazione greca Costamare Inc attraverso una delle sue filiali, Daina Shipping Co.. La nave è stata costruita nel 1990 come America ZIM M/V per la compagnia di navigazione israeliana Zim Howaldtswerke-Deutsche Werft AG Kiel, in Germania. Lei è stato rinominato il mare delle Andamane M/V nel 2007 e ha navigato sotto il suo nome attuale e proprietario dal 2010.
Fu solo dopo che 14 nel mare calmo, su una routine viaggio quando l'invecchiamento MV Rena guadagnerebbe infamia di messa a terra sul ben noto Astrolabe Reef.
La storia di Rena M/V era e avrà un grande impatto economico & ecolocilcal su questa zona marittima della Nuova Zelanda, ma la nostra copertura subì un'interruzione sfortunata come siamo partiti per partecipare al Congresso del mondo di FIATA al Cairo, in Egitto dal 15 ottobre al 28 ottobre. Ci aspettavamo di riprendere questa storia, con un completo di funzionalità, in circa due settimane. Se la storia ha tenuto fedele alla forma. Lo ha fatto.
M/V Rena è rimasta notizia. Con la M/V Rena duro arenata e lei tiene allagato..--la grande domanda rimane se questa travagliata nave può essere salvata? Ay almeno, yhe perdita di M/V Rena è acuta.
Mentre la nostra caratteristica dimostrerà la crisi attuale per Rena M/V, durante il nostro viaggio al Cairo il pericolo maggiore è presentato in termini di disastro ecologico. Per quanto riguarda la nave M/V Rena appare condannata.
Ci proponiamo di seguire. this debacle da oggi in avanti.
Tutte le foto sono per gentile concessione marittima Nuova Zelanda.
Questa funzionalità si occupa di due concetti: "Rena guasto acuto"... e... naturalmente... come sempre... "Nave succede! ©"
 
Michael S. McDaniel - Editor

domenica 22 giugno 2014

"Burgas" la nave arenata a Castellaneta Marina(TA)


Esattamente tre anni fa, decine di persone affollatono la spiaggia di Castellaneta Marina per osservare da vicino una scena che, nella sua criticità, non mancò di destare la curiosità dei residenti. Ospite inatteso del nostro mare, infatti, fu il mercantile bulgaro Burgas, lungo 123 metri, che a causa del forte vento si era incagliato a soli 60 metri dal litorale. Un vero gigante intrappolato.
La curiosità di tutti lasciò ben presto spazio ad interrogativi e perplessità: recuperare quel mercantile non sarebbe stata un'operazione semplice. E i dubbi, a loro volta, lasciarono presto spazio ad una situazione più problematica di quanto fosse ipotizzabile: l'intervento dei due mezzi della "Rimorchiatori napoletani", infatti, non era bastato a far guadagnare al Burgas il mare aperto.
Servirono 40 giorni, i marinai della Capitaneria di Porto di Taranto e l'intervento del "Salamander", un potente aspiratore di sabbia e acqua proveniente dall'Olanda, per indirizzare la prua del mercantile, agganciata a due cavi, verso la libertà.
Un avvenimento inconsueto e, per alcuni, quasi suggestivo quello del gigante intrappolato, che oggi appartiene alla categoria degli amarcord, e che riviviamo con queste immagini scattate da Angelo Loreto per la Gazzetta del Mezzogiorno. Molto suggestiva l'immagine scattata nelle prime ore della mattina del 10 marzo, quando la nave Burgas era ancora in balìa di onde e vento, trascinata a riva prima di insabbiarsi a pochi metri dalla spiaggia
Annabella Fuggiano
http://vivicastellaneta.it/notizie/item/571-tre-anni-fa-la-nave-burgas-si-arenava
L’intervento prevede che la nave sia ruotata di circa 70 gradi con la prua verso il mare e successivamente rimorchiata attraverso la sabbia e portata  in acque sicure. Dopo l’attività di tiro, cominciata ieri, la nave ha però guadagnato solo 12 gradi rispetto alla posizione iniziale.
La seconda fase dell’operazione di disincaglio viene eseguita con l’impiego di uno speciale strumento fatto arrivare appositamente dall’Olanda dalla società di salvamento “Svitzer”, che permetterà di ripristinare il livello d’acqua intorno alla nave portandola in condizione galleggiamento. Successivamente, la nave “Burgas” sarà spostata in acque più profonde con l’ausilio dei rimorchiatori e condotta nel porto di Taranto
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/castellaneta-marina-rimorchiatori-in-azione-per-disincagliare-motonave-burgas-295762/

domenica 1 giugno 2014

Torrevado,affondamento della "Tevfik Kaptan 1"

prima dell'affondamento


Il 28 giugno, alle ore 21:30, la nave turca “Tevfik Kaptan 1” è affondata nelle acque dello Ionio dinanzi alla costa salentina(localitá Torrevado). La nave cargo lunga 80 m battente bandiera turca, era partita dal porto di Ortona (Chieti) ed era diretta in Algeria, con un carico di 1.000 t di filo di ferro in matasse. A meno di un miglio dalla costa di Torre Vado, la motonave si è inclinata di circa 40 gradi a causa dello spostamento del carico forse a causa del mare mosso. Il personale di bordo pur avendo cercato di spostare parte del carico, non è stato in grado di riequilibrare la nave ed alle ore 16:00 la motonave si è ulteriormente inclinata sul fianco sinistro, iniziando ad imbarcare acqua.
La nave affondava dopo poche ore, adagiandosi, in assetto di navigazione, su un fondale di circa 20 metri. Le procedure di emergenza sono state immediatamente attivate. Sul posto sono accorse due motovedette della Capitaneria di Porto di Gallipoli e unità navali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, ha inoltre disposto l’invio delle unità S/V “Ievoleco Quinto”, l’U/S “Ievoleco” ed B/D “Visone” della flotta Castalia Ecolmar per le operazioni di antinquinamento. I mezzi hanno quindi rapidamente posizionato circa 100 metri di panne gonfiabili costiere intorno alla nave sinistrata, in modo da poter contenere il possibile sversamento di idrocarburi. La motonave affondata con il suo carico di combustibile e olii lubrificanti rappresentava un serio pericolo sia dal punto di vista ambientale che economico anche in considerazione del possibile impatto di un eventuale sversamento di prodotto sulle attività turistico-balneari salentine. A seguito di alcune ispezioni condotte dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Brindisi e della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, finalizzate alla verifica dello stato dello scafo, Castalia Ecolmar ha quindi proceduto agli interventi di bonifica dei prodotti inquinanti presenti a bordo della motonave. L’allibo è stato eseguito con il supporto dei sommozzatori dei VV.FF., della Guardia Costiera e di Castalia Ecolmar che hanno consentito l’innesto delle manichette nei serbatoi precedentemente identificati della “Tevfik Kaptan 1”. I prodotti recuperati sono stati progressivamente trasferiti sulle unità navali della Castalia Ecolmar. Le operazioni di allibo si sono concluse il 6 luglio ed hanno consentito il recupero della totalità dei prodotti presenti a bordo ed in particolare di: 19.000 lt di gasolio dal serbatoio di prua; 4 t di diesel dalla settling tank; 2 t di diesel dalla service tank; 547 kg di olio dal locale macchine; 125 litri di gasolio per alimentazione dal gruppo elettrogeno nel gavone di prua; la shaft luboil tank di capacità 50 litri è risultata parzialmente riempita di olio idraulico; 6-7 litri di olio idraulico dalla rudder tank nel locale agghiaccio; morchie del locale macchine situate sotto al cielo del Boat deck; taniche di vernici e diluenti, olio esausto, olio idraulico, liquido detergente e batterie esauste. Ancora una volta grazie al tempestivo intervento delle Autorità competenti ed alla positiva collaborazione fra le diverse istituzioni impegnate, la “Tevfik Kaptan 1” è ormai solo uno dei relitti da visitare a scopi ludico-ricreativi ed una nuova reale minaccia all’integrità del litorale nazionale è stata efficacemente sventata.
http://www.salentodiving.it/relitto.asp