venerdì 10 gennaio 2014

Cimitero delle navi 2 a Trieste,Monfalcone e nel vallone di Muggia

Nel navigando nel web alla ricerca  del( passato  periodo dopo guerra) di relitti navali non solo militari anche piroscafi/mercantili di ogni genere. La storia del loro periodo vissuto durante la guerra il loro ruolo e poi la fine gloriosa a causa dell'uomo "amico/nemico" di diverse Nazionalità .E  tutto questo grazie a
Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il porto di Trieste era ritenuto più sicuro essendo fuori dal raggio d'azione dei bombardieri nemici. Per questa ragione, nell'estate del 1943, nell'ambito portuale triestino si era raccolta una flotta di grandi passeggeri in disarmo che comprendeva, oltre al prestigioso "REX" le due motonavi gemelle "Saturnia" e "Vulcania" della Società "Italia", i due transatlantici gemelli "Duilio" e "Giulio Cesare" del Lloyd Triestino, e la grande motonave "Sabaudia", uscita due anni prima dal Cantiere di Monfalcone col nome "Stockholm" e rifiutata, causa la guerra, dall'originario armatore svedese. In porto nello stesso periodo, c'era anche il panfilo gia di Guglielmo Marconi "Elettra" e altre navi minori e da trasporto, oltre agli imponenti scafi di due corazzate: l'Impero" di oltre 40.000 tonnellate di dislocamento, e la "Conte di Cavour". Al momento dell'armistizio soltanto la Saturnia e la Vulcania riuscirono a prendere il mare per non essere catturate dalle truppe germaniche. Le tre grandi navi passeggeri rimaste in porto vennero in seguito spostate nel Vallone di Muggia e furono tutte affondate in bassi fondali da bombe inglesi,l'Impero, ormeggiata al molo quinto del porto nuovo semiaffondata per effetto di prove d'esplosivi fatte dai tedeschi, la Cavour venne colpita nei bombardamenti del febbraio 1945. Alla fine della guerra non meno di 30 navi di vario tipo si trovavano affondate o danneggiate nel canale navigabile di Zaule che venne chiamata "il cimitero delle navi". Il cimitero delle navi fu certamente una delle tante tristezze ereditate dalla guerra. Da corazzata roma


Il CONTE di SAVOIA durante la guerra venne trasferito a VEnezia e, per meglio mimetizzarlo con l' ambiente lagunare, furon dipinti sullo scafo dei...cipressi!
Per la demolizione la nave venne trasferita a Monfalcone per dar lavoro alle maestranze locali che già avevan "perso" l' occasione di smantellare la Corazzata IMPERO trasferita in tutta fretta da TrieSte a VEnezia per non farla cader in mano ai "titini" intenzionati a farne una "preda bellica".





Nave (in demolizione a Trieste)da identificare.

Questa foto si trova nel libro di Livio GRASSI "TRIESTE VENEZIA GIULIA 1943-1954) Ed. ED.IT. Roma 1960.

Osservando il mercantile in basso a dx posso datare l' immagine nei primi anni "50". Lo scafo direi che appartiene ad uno dei transatlantici demoliti in tal periodo a TrieSte.
Tuttavia mi trovo in difficoltà con la stima della lunghezza.

GIULIO CESARE, DUILIO e SABAUDIA avevan una lunghezza tra i 180-200 mt. circa. Il CONTE di SAVOIA era oltre i 240 mt.

Da Bagnasco e Rastelli, "I recuperi navali nel golfo di Trieste alla fine della seconda guerra mondiale", "La Rivista Marittima", 1992:
P.fo DUILIO, 23.636 tsl, Lloyd Triestino: abbattuto sul lato dritto e poggiato sul fondo (del vallone di Zaule) con scafo in parte emergente. Affondato per bombardamento aereo il 10.6.1944. Demolito parzialmente sul posto e quindi completamente al Cantiere San Rocco di Muggia nel dopoguerra. Mi pare l'ipotesi più probabile.
P.fo GIULIO CESARE, 21.900 tsl, Lloyd Triestino: idem DUILIO; affondato per bombardamento aereo il 10.9.1944.
Mn. SABAUDIA (ex STOCKHOLM) 28.000 tsl, Soc. Nav. Italia: idem DUILIO; affondata per bombardamento aereo il 6.7.1944. Demolita sul posto nel dopoguerra.
Tutti e tre già abbondantemente saccheggiati dai tedeschi prima del loro affondamentio, affondati da aerei nel vallone di Zaule (vallone di Muggia), e demoliti sul posto nel dopoguerra, salvo quanto detto per il DUILIO, e salvo il recupero dei tre diesel Sulzer del SABAUDIA, prelevati quasi intatti e imbarcati sulle motocisterne TRIESTE, BERNA E ANDROMEDA, costruite negli anni '50 al Cantiere San Marco.






Che tristezza vedere queste belle navi in queste condizioni, sono immagini a quanto atroce sia la guerra, immaginare piene di esseri umani sono affondate in tutti i mari! certo che stringe il cuore.
Grazie per queste immagine e tutto il materiale !Grazie  a voi tutti del gruppo Betasom.

8 commenti:

  1. Notare che la didascalia dell'ultima foto è errata: la TA 35 (Dezza) affondò nel canale di Fasana e giace ancora laggiù. Quello in foto dovrebbe essere il relitto della gemella TA 22 (Giuseppe Missori).

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    1. Lorenzo Colombo mi hai dato un buon motivo per un post sulla storia delle navi:la TA 35(Dezza) e TA22 (Missori.
      grazie a presto!

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  2. Per me !! RICORDARE e' VIVERE !! con il DUILIO nel 1943 feci il periplo del Africa assieme a Giulio Cesare,Vulcania e Saturnia, Con tristezza lo rividi affondato a TRIESTE dai bombardamenti era il 1944 GRAZIE di RICORDARLO !! : Franco RUBBINI

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  3. Buongiorno, il libro "D.Tripcovich, Storia ed operazioni dei rimorchiatori del Dipartimento Salvataggi" ed. Luglio (2016) riporta molte notizie sullo sgombero del Golfo nel secondo dopoguerra, dettagliando ogni operazione eseguita dalla società triestina e non solo. Saluti

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  4. Aggiungo che il relitto della corr.CONTE DI CAVOUR, capovolto difronte gli scali del cantiere San Marco, rimase in posizione fino al 1952, quando - dopo lungo lavoro - fu recuperato da personale della SoRiMa di Genova, per conto della Marina. DUILIO, GIULIO CESARE e SABAUDIA furono invece demoliti dalla D.Tripcovich e dal Cantiere San Rocco. D.Tripcovich ricuperò e demolì anche il PIGAFETA, MISSORI, METEOR, KRITI, VESUVIO, MARIO RUTA, e altri minori. Il relitto della corvetta BERENICE invece fu ricuperato dalla I.Ri.De. del Capitano Meriggioli. Tutto scritto nel libro, con foto e dettagli. Saluti cordiali Paolo F.

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